La drammatica situazione del cacao

il cacao scarseggia...e non è colpa della speculazione

15 maggio 2025

Approvvigionarsi di cacao è sempre più complicato: i prezzi sono elevatissimi, rispetto a prima, e il cacao, a livello internazionale, è poco.

Nel 2024 sono arrivati a manifestarsi tutti insieme gli esiti di vari fenomeni in corso da tempo, portando al risultato che, per esempio in Costa d'Avorio, primo produttore mondiale di cacao, la produzione è passata da 2.2 milioni a 1.4 miloni di tonnellate (da Chocofair, intervento di Enrico Casale di Africa e affari). La scarsità ha fatto sì che, da gennaio a marzo 2024, il prezzo delle fave di cacao sia passato da 5,5€/kg a 18€/kg.

C'è un dato di estremo sfruttamento dei terreni, soprattutto nei Paesi produttori africani, a causa della richiesta crescente di accao sul mercato internazionale, che ha portato negli ultimi 30 anni a un uso sempre più importante di prodotti chimici che hanno finito per depauperato i suoli.

La fragilità dei terreni li ha lasciati ancora più indifesi di fronte ai cambiamenti climatici: grande siccità seguita da piogge anomale e abbondantissime che nell'autunno 2024 sono cadute ai tropici anche nella stagione secca, dilavando ulteriormente i terreni e danneggiando colture che non erano abituate a tanta acqua. Questa situazione nuova di umidità in eccesso ha ulteriormente contribuito all'espandersi di malattie e soprattutto di un virus (Cocoa Swollen Soo Virus), conosciuto fin dagli anni '40, che porta la pianta di cacao a una progressiva riduzione di produttività fino alla cessazione. Fenomeni estremi legati ai cambiamenti climatici sono segnalati in vari continenti e quasi sempre sono distruttivi o sicuramente non di aiuto all'agricoltura.

Altro fattore sempre più rilevante è l'aggressione capitalistica alla terra e alle comunità che la abitano per lo sfruttamento delle risorse minerarie che si trovano nel sottosuolo che avanza in tutto il mondo a livelli mai visti prima. Lo osserviamo direttamente presso i nostri storici partner della Comunidad de Paz de San José de Apartadò in Colombia dove finalmente i paramilitari si sono manifestati per quello che sono sempre stati, cioè mano armata di soggetti intenzionati a sfruttare il territorio per interessi estranei a quelli della popolazione. Nel 2024 l'aggressione è diventata ancora più intensa con l'apertuta di un cantiere per la costruzione di una strada nella foresta, che ha comportato recinzioni, imposizione di posti di blocco e divieti di attraversamento fino a impedire l'accesso a molti terreni della Comunidad (che ha sempre dichiarato la sua opposizione alla costruzione di infrastrutture sui suoi terreni e nella foresta). Tutto ciò ha portato all'impossibilità l'anno scorso di raccogliere il cacao. E ricordiamo che proprio il 19 marzo 2024 furono assassinati dai paramilitari altri due membri della Comunidad: Nallely di 30 anni ed Edinson di 16 anni.

In Ghana il fenomeno più eclatante dell'aggressione estrattivista ai territori è la caccia all'oro che sta direttamente interessando terreni che in passato erano dedicati alla coltivazione del cacao. Ma oggi l'oro vale molto di più e in tutto il mondo questo si sta cercando e vendendo (Aanu Adeoye, "Il prezzo del cacao sale per colpa dell'oro", Financial Time, da 2025, Internazionale, n. 1606, p. 94-95).

Stavolta, come si vede, la speculazione finanziaria ha un impatto molto marginale sull'aumento dei prezzi: prevale la reale riduzione drastica della materia prima prodotta, non connessa a fattori di cui si possa a breve prevedere un'inversione, anche perché molti di essi sono il frutto di una lunga stagione in cui la materia prima veniva pagata pochissimo, non c'era nessun incentivo o sostegno a una maggior cura di terreni e processi, dominava l'impossibilità a investire per migliorare, avanzava il progressivo invecchiamento e perdita di motivazioni per chi si dedicava a coltivare i terreni; tutto ciò ha incentivato popolazione più giovane a emigrare o a cercare lavoro in altri settori. Questo trend, con l'aggiunta dei cambiamenti climatici che rendono estremamente incerta la situazione, conduce piuttosto a un progressivo e inesorabile peggioramento.

La minaccia della obbligatoria astinenza da cioccolato farà il miracolo di dare una svolta? Ci saranno piccole oasi al riparo dai cambiamenti climatici e dai patogeni che riusciranno a produrre un cacao di qualità che verrà pagato il giusto prezzo ai produttori? Già il 2024 ha visto il miracolo del prezzo alto e uguale sia che il cacao fosse convenzionale che biologico. Ci abitueremo probabilmente a mangiare meno cioccolato e a pagarlo molto di più. Probabilmente passeremo anche a dei surrogati super-tecnologici che riprodurranno il sapore del nostro cacao naturale, venendo però direttamente da laboratori chimici. Per il caffé la storia non è molto diversa.

Una rovinosa conclusione per le materie prime coloniali per eccellenza.